OpenSSH è lo strumento per la connessione a sistemi remoti più utilizzato negli ambienti Linux: è sicuro, veloce e facile da installare. Un utente che si collega ad un Server attraverso ssh effettua un vero e proprio login nel sistema ed ha pieno accesso alle funzionalità che questo offre.
Avevo già scritto come , vediamo come si fà più o meno lo stesso con SSH. Niente di nuovo, ma mi capita spesso di aver bisogno e di interagire e copiare file da remoto, e in questi casi scp non basta più. Ecco che ci viene incontro in questo caso, sshfs, un pacchetto che con fuse ci permette di montare in maniera sicura filesystem remoti con ssh. Vediamo come si fà con Arch.
Supponiamo di avere un server Linux con più di una interfaccia ethernet (eth0 e eth1) verso internet. Tipica situazione in cui volete implementare una soluzione di backup attivando due connessioni con altrettanti provider. Di default possiamo definire solo un default gateway, il che è sufficente per i servizi in uscita, tuttavia se riceviamo traffico in entrata, ad esempio verso i servizi di posta, ci sono dei problemi. Vediamo il perchè.
Leggendo tuxjournal ho trovato questa bellissima utility che ho voluto immediatamente provare su Arch. Funziona alla grande ! Che bello usare la shell anche dove è disponibile solo un account FTP :). Di cosa stò parlando ? Ah scusate :) mi riferisco a , che permette di montare un FTP host come una directory locale, potendo usare i comuni comandi per la gestione dei file quali cp, mv o rm.
Benché in fase avanzata di sviluppo (l’implementazione è quasi ultimata), IPv6 non ha riscontrato grande fermento circa la sua installazione. Ciò è dovuto al fatto che nuove tecniche per la gestione di reti private (su tutte la tecnica NAT) hanno allontanato il reale bisogno di IPv6, che ad oggi è usato soprattutto in centri di ricerca, che ne stanno testando le reali bontà.
Quali sono i miglioramenti e le novità apportate da IPv6? Uno su tutti riguarda il fattore user-friendly delle nuove tecnologie e terminali, che accedono e accederanno a Internet: dai laptop ai computer desktop, dai palmari ai telefonini.
Dopo una dovuta introduzione ad IPv6 e dopo aver accennato al contesto storico in cui nacque e fu iniziato lo sviluppo, diamo uno sguardo alle caratteristiche del protocollo.
All’inizio degli anni ’90, l’IETF commissionò una ricerca per lo studio di un protocollo che avrebbe dovuto risolvere le lacune e i problemi derivanti dalla cui versione 4 di IP, ma chi pensava a rapidi tempi di sviluppo e installazione è stato subito smentito.
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